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Chi siamo

Immagine storica della Corce Rossa

La Croce Rossa Italiana, in virtù delle convenzioni internazionali ed in forza delle leggi nazionali dispone tra le sue componenti, per l'assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace e di guerra, di un Corpo Militare ausiliario delle Forze Armate.
E' composto da un contingente di personale in servizio e da personale in congedo, arruolato su base volontaria e altamente specializzato: medici, psicologi, chimici-farmacisti, commissari, contabili, infermieri e soccorritori.
Nei propri ruoli in congedo conta oggi 19.314 iscritti, che vengono richiamati periodicamente per addestramento.
Il Corpo Militare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale gestisce ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e nuclei di decontaminazione NBCR.
Attualmente è organizzato territorialmente in un Ispettorato Nazionale, in Uffici Arruolamento e Addestramento istituiti preso ogni Comitato Regionale, in Nuclei Addestramento e Attività Promozionale a livello locale, in basi operative e centri polifunzionali.


 

Storia

Immagine storica della Corce Rossa durante la Guerra di Liberazione

Fin dal settembre 1943, Unità Militari della Croce Rossa si prodigarono per il soccorso ai feriti durante i combattimenti per la difesa di Roma (Porta S.Paolo) ed in tutti i Presidi che tentarono di opporre resistenza all'invasore.
In particolare esse presero parte alle operazioni per la liberazione della Sardegna.

Nei Balcani l'armistizio sorprese un Gruppo Ospedali da Campo C.R.I. mobilitato, dislocato in Montenegro e articolato su tre Ospedali attendati, il 73°, il 74° e il 79°.
I resti di tali formazioni dopo giorni di marcia a piedi si ricongiunsero con la divisione "Venezia" e "Taurinense", confluendo quindi nella Divisione italiana "Garibaldi" ove operarono durante la intera campagna nei Balcani fino al termine del conflitto.

In Italia formazioni organiche del Corpo Militare della Croce rossa Italiana nelle quali erano in forza, come sempre, anche le Infermiere Volontarie, venivano impiegate nell'ambito di unità del rinato esercito alle dipendenze del Corpo italiano di Liberazione (C.I.L.) nella 209 Divisione italiana ausiliaria e con il Comando Italiano 212°. Successivamente furono impiegate nei Gruppi di Combattimento.

Con la partecipazione attiva alla Resistenza, suggellata con l'olocausto alle Fosse Ardeatine di due Ufficiali, il Tenente medico CRI Luigi Pierantoni ed il Sottotenente Commissario CRI Guido Costanzi, il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana costantemente vicino alle Forze Armate ed al popolo, dava alla Resistenza ed alla guerra di liberazione, un ulteriore silenziosa prova di valore, di patriottismo, di dedizione ai più alti ideali di libertà.

(testo tratto da: Le Forze Armate dalla Guerra di Liberazione alla nascita della Repubblica 1943-1947 del Gen. C.A. Sen. Luigi Poli. Roma 1997)

 
 

Dalla Resistenza ad oggi

Litografia raffigurante l'assistenza ad un ferito in operazioni di guerra

Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana Ausiliario delle Forze Armate dello Stato
 
Con legge 25.06.1985 n. 342, è stata concessa la Bandiera di Guerra al Corpo Militare della C.R.I. ausiliario delle FF.AA.

Il Corpo ha fornito prove brillantissime nel corso di conflitti all'estero. Dopo il secondo conflitto mondiale, l'Ospedale da Campo n. 68, fu inviato nell'ottobre 1951 Partecipando con le Forze dell'O.N.U. alla Guerra di Corea ed ivi rimase dislocato fino al Gennaio 1955, inquadrato nell'8° Armata U.S.A.. Al suo Comandante, l'allora Maggiore medico Prof. Fabio Pennacchi fu riservato l'onore di essere chiamato a rappresentare l'Italia alla firma dell'armistizio a Panmunjon che pose fine al conflitto.

Nel Settembre 1960 un Ospedale di emergenza da 100 letti (n. 010) venne inviato nel Katanga per l'assistenza Sanitaria alle Forze dell' O.N.U. operanti nel Congo. Anche il tempo di pace l'alacre, tempestiva opera del Corpo ha avuto modo di rifulgere in numerosissimi eventi in ammirevoli prove di solidarietà nazionale ed internazionale.

Dal terremoto di Ischia nel 1883, ai terremoti Calabro - Siculi del 1905 - 1908, all'incendio di Smirne .ed alla tremenda carestia di Russia nel 1922, ai soccorsi in Albania nel 1924 - 1930 ed in tante altre calamità, quali l'alluvione dell'Arno nel 1966, il terremoto della Sicilia occidentale del 1968, il terremoto del Friuli 1976, l'alluvione della Valtellina del 1987, il terremoto dell'Armenia del 1989, i soccorsi alla Romania del 1990.

Nell'agosto del 1993, su disposizione del Governo Italiano, il Corpo Militare della C.R.I. ha impiantato nell'area dell'Aeroporto di Falconara, l'ospedale da campo baraccato n. 68 per l'accoglienza, la cura e lo smistamento dei feriti provenienti dalla ex - Jugoslavia, ed in particolare dalla Bosnia. L'Ospedale ha continuato il suo impegno operativo per il 1994/95 con attività sanitaria giornaliera molto intensa a sostegno del ponte aereo di soccorso dell'O.N.U. A causa del diminuito afflusso presso la base O.N.U. di Falconara, l'Ospedale ha cessato la propria attività nel mese di marzo '95, dopo aver ospitato e curato centinaia di feriti provenienti dalle zone di guerra.

Il Corpo Militare, infine, ha fornito un consistente supporto sanitario, con ambulanze e posti di pronto soccorso, in occasione del Convegno del G/7 tenutosi a Napoli nel mese di luglio 1994. Questo in sintesi, il ventaglio degli interventi umanitari che hanno visto il Corpo Militare della C.R.I. impiegato in ogni situazione di emergenza e nelle più gravi calamità.

 
 

Partecipazioni ed interventi

La bandiera

La bandiera 1

"Al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana è concesso l'uso della bandiera nazionale, prevista dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152 ".

Legge 25 giugno 1985 n. 342.

 
 
La bandiera 2

Per ogni militare, qualunque sia il grado rivestito, la Bandiera, che deve essere difesa anche a costo della vita ed alla quale vanno tributati i massimi onori militari, rappresenta il simbolo della Patria.Essa ricorda l'opera delle generazioni che fecero l'unità nazionale, l'eroismo ed il sacrifico di tanti che per la Patria combatterono e caddero nell'adempimento del dovere.

È il simbolo dell'onore militare, dello spirito di coesione e di sacrificio.

La solenne cerimonia di consegna della Bandiera al Corpo Militare della C.R.I., alla presenza di numerosissime alte autorità civili e militari e dei vertici della C.R.I., ebbe luogo il 28 ottobre 1986 a Roma presso la caserma "M.O.V.M. Sottotenente Ettore Rossi" sede della Scuola dell'Arma del Genio.

L'allora Ministro della Difesa Sen. Giovanni Spadolini, che intervenne anche in veste di alto "offerente" del nuovo vessillo, fu accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Riccardo Bisognero e dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Gen. Luigi Poli.

Le Forze Armate del Presidio concorsero agli onori con le Bandiere dell'Arma del Genio per l'Esercito, della Marina Militare dell'Aeronautica Militare e del Corpo della Guardia di Finanza in testa ad un reggimento interforze.

 

Responsabile Corpo Militare CRI Pescara : Magg. Gildo Martucci